Lo scorso 1 febbraio Consulta AL ha inviato agli allora candidati alla Presidenza della Regione Lombardia una lettera con i 5 punti al centro dell’agenda per una migliore gestione del territorio regionale (LEGGILA QUI). Il documento è stato approvato e firmato dai presidenti degli Ordini degli Architetti PPC di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia e Sondrio.
Consulta AL rinnova la disponibilità a proseguire e sviluppare la discussione con il governo regionale di prossima costituzione, per cui è stata confermata la presidenza di Attilio Fontana.
Il primo dei 5 punti affrontava il tema della revisione degli strumenti pianificatori e della legislazione, proponendo un profondo riesame della Legge Urbanistica Regionale. La Legge per il governo del territorio, n°12 dell’11 marzo 2005, ha subito numerose modifiche nel tempo, che hanno dato risposta a problemi parziali e contingenti contribuendo tuttavia a fare perdere l’unitarietà, e di conseguenza l’efficacia, della legge stessa.
Sebbene i principi legislativi siano assolutamente condivisibili, mal si coniugano con le esigenze concrete ed immediate di tutto il territorio lombardo, che presenta caratteristiche morfologiche e dimensionali notevolmente differenti. La forte incidenza di comuni di piccole, se non piccolissime, dimensioni rende difficilmente applicabili le soluzioni proposte e gli obblighi imposti dalla legge. Ci si riferisce, in particolare, alla notevole mole di studi e documenti da sviluppare e produrre che, sebbene rispondenti a principi condivisibili, sono un onere considerevole che non può essere scaricato su piccole realtà senza un adeguato supporto regionale.
Serve inoltre studiare modalità di partecipazione finalizzate a individuare le scelte migliori per il futuro dei territori e delle comunità, con una cura specifica degli spazi pubblici e dei beni comuni.
Un altro punto critico riguarda il coordinamento. È necessario un maggiore e più efficace coordinamento per la gestione degli aspetti paesaggistici, che sono parte integrante, fondamentale e inscindibile del territorio. Nodale è anche il coordinamento con una ormai vetusta Legge Urbanistica Nazionale (n. 1150/1942), che deve essere urgentemente tradotta in legge di principi, e con il Codice del Paesaggio (D.lgs. 42/2004) anch’esso da aggiornare per consentire il recupero del patrimonio edilizio esistente.
Ferme restando le esigenze e le urgenze sul territorio lombardo, sarebbe auspicabile procedere all’aggiornamento regionale a valle delle revisioni della Legge Urbanistica Nazionale e del Testo Unico Edilizia (DPR 380/2001), i cui tempi sono di difficile valutazione.
A differenza della legislazione nazionale, proprio per conseguire una maggiore efficacia nella gestione e conservazione del territorio, la legislazione regionale dovrebbe, infine, ricomprendere Urbanistica e Paesaggio in un unico testo di legge, anche in considerazione delle caratteristiche del territorio lombardo, caratterizzato da molteplici elementi di pregio sottoposti a vincolo.