I presidenti di tutti gli Ordini aderenti a Consulta AL hanno firmato una lettera aperta (leggila QUI) rivolta al presidente del Consiglio dei Ministri e al Governo relativamente al nuovo Codice dei Contratti pubblici.
Firmatari della lettera, pubblicata il 23 dicembre sulle pagine del Corriere della Sera, sono i presidenti di 102 Ordini degli Architetti PPC italiani che, tutti insieme, chiedono la revisione delle soluzioni proposte all’interno di un testo che “rivela criticità che segnano un netto passo indietro rispetto ad alcuni temi strategici che riguardano la comunità”.
Gli architetti chiedono un ripensamento delle soluzioni proposte e si rendono disponibili al confronto. “Per fare in modo che le risorse disponibili siano messe a frutto in modo ottimale, bisogna sostenere l’importanza del confronto delle soluzioni progettuali, di concorsi di progettazione aperti alla più ampia partecipazione, favorendo la più equa forma di inclusione e opportunità per i territori, coinvolgendo tutte le forme di professionalità, per poter scegliere le soluzioni giuste per l’oggi e per il domani.
Un progetto di qualità, una buona realizzazione di edifici, spazi pubblici e infrastrutture migliorano le nostre condizioni di vita e non possono essere posti in secondo piano rispetto a interessi economici e temporali. Il costruito di oggi sarà il nostro abitare di domani.
La riduzione e la perdita di valore o addirittura l’eliminazione dei concorsi di progettazione, nella forma più aperta e inclusiva dei giovani e dei professionisti di talento, dell’equo compenso, della leale concorrenza, del legittimo merito che la proposta di legge dimostra, vanno in una direzione diversa da quella che tutti noi auspichiamo e prospettiamo per il bene e il futuro dei nostri territori, delle nostre città e dell’intera comunità”.
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