Nella seconda metà di ottobre si è tenuta a Roma la Conferenza Nazionale degli Ordini (CNO), che con cadenza bimestrale riunisce tutti gli Ordini degli Architetti PPC per raccordare le esperienze maturate sui territori e renderle patrimonio comune e stimolo a diversificare e migliorare l’offerta di servizi agli iscritti, e promuovere efficacemente la qualità architettonica e la cultura del progetto.
Consulta AL ha partecipato con i propri Ordini aderenti di Bergamo (rappresentato da Alessandra Boccalari), Brescia (rappresentato da Stefano Molgora), Como (rappresentato da Margherita Mojoli), Lecco (rappresentato da Anselmo Gallucci), Mantova (rappresentato da Cristiano Guernieri), Milano (rappresentato da Stefano Rigoni), Monza e Brianza (rappresentato da Michela Locati), Sondrio (rappresentato da Cristina Tarca).
I temi
In questa conferenza si sono affrontati principalmente i temi della riforma del Codice dei Contratti, del prezzario nazionale e dell’aggiornamento professionale continuo, sui quali gli Ordini non hanno mancato di segnalare l’esigenza di una maggiore incisività e tempestività a livello nazionale, tenendo conto dei numerosi e articolati contributi su molte tematiche, elaborati dal sistema ordinistico territoriale e trasmessi al Cnappc.
Consulta AL: maggiore coesione per una rappresentanza forte
Considerate le questioni aperte e urgenti, che gli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori si trovano ad affrontare in questo periodo di crisi, Consulta AL ha colto l’occasione per insistere nuovamente, insieme agli altri Ordini presenti, nei confronti di tutti i consiglieri rappresentanti nazionali, al di là di qualunque personalismo, sulla necessità e improcrastinabilità di riorganizzazione e coesione del Consiglio Nazionale: per lavorare in modo unitario e condiviso, risolvendo inadempienze o rallentamenti; con un Consiglio pienamente operativo in tutte le sue componenti maggioritarie e minoritarie; senza che siano posti ulteriori ostacoli da parte di alcuno agli obiettivi e alle azioni fondamentali e prioritarie, a livello nazionale, di rappresentanza forte, autonoma e autorevole, di coordinamento inclusivo e incisivo, di comunicazione efficacie e tempestiva, sia all’interno, con gli Ordini, sia all’esterno, con gli apparati istituzionali.