Consulta AL, per il tramite del Gruppo di Lavoro Urbanistica e Territorio, sta portando avanti l’analisi e lo strategico lavoro di sintesi delle osservazioni del mondo ordinistico nazionale alla Proposta di legge - Disciplina delle costruzioni. Il lavoro arriva a valle dell’invito giunto nelle Conferenze Nazionali degli Ordini (CNO) di marzo, maggio e luglio 2023. L’obiettivo è sottoporle all’attenzione del Consiglio Superiore dei LL.PP. attraverso il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC e la Rete delle Professioni Tecniche, alla quale il Cnappc aderisce. I temi nell’introduzione al testo trasmesso al Cnappc, sottoscritto da molti Ordini territoriali
Il periodo più recente della nostra storia ha fatto emergere una sempre maggiore consapevolezza e corresponsabilità sulle trasformazioni territoriali e sui connessi impatti ambientali, mettendo nuovamente al centro del dibattito il tema costruttivo di città e territori.
Tema che si è svolto e si sta svolgendo attraverso nuovi ragionamenti, nuove discussioni, nuove idee, e che evidenzia sempre più la stretta interrelazione tra le questioni della programmazione, pianificazione, progettazione, e le questioni del territorio e dell’ambiente. Una prima risultanza di questo dibattito è data dall’ormai condivisa opinione della necessità di riduzione del consumo di suolo e di una conseguente promozione del riuso e della rigenerazione urbana. Una seconda risultanza, non meno importante, è data dall’esigenza di conseguire una maggiore qualità di edifici, città e territori.
In questo senso pare ormai improcrastinabile una revisione complessiva dell’attuale Testo Unico dell’Edilizia, il quale, dopo essere stato interessato in questi anni da modifiche numerose, parziali e discontinue, richiede una riorganizzazione della materia, chiara e diretta a raggiungere i nuovi obiettivi di trasformazione dell’edificato e dell’edificabile attraverso progetti e realizzazioni qualitative, funzionali e sostenibili.
È evidente che tali obiettivi fondamentali richiedono un rinnovato e adeguato aggiornamento di tutta la normativa urbanistica ed edilizia, connessa a quella ambientale e paesaggistica (quindi anche della datata Legge Urbanistica 1150 del 1942, del resistente Decreto Interministeriale 1444 del 1968, nonché dell’articolato Decreto Legislativo 42 del 2004 e delle sue varie modifiche e integrazioni), e che quindi la proposta di un nuovo Testo Unico delle costruzioni non sia altro che un primo passo per una moderna codificazione, atta a rinnovare, collegare e tenere insieme le disposizioni urbanistiche ed edilizie con quelle ambientali e paesaggistiche, che spesso, ancora oggi, confliggono tra loro in modo eclatante, e i cui risultati sono sotto i nostri occhi.
Pertanto, per conseguire efficacia, a questo primo e indispensabile passo devono subito conseguire gli altri, in un’ottica di coordinamento e mutua corresponsione delle varie componenti del territorio: architettura, urbanistica e paesaggio.
Un contributo sulla Disciplina delle attività edilizie
Il contributo degli Ordini si è concentrato sul Titolo II - Disciplina delle attività edilizie, quello corrispondente all’attuale DPR 380/2001.
Secondo la Consulta regionale lombarda degli Ordini degli Architetti PPC è necessario che il nuovo testo di legge esprima i principi generali della normativa, demandando le norme esecutive a regolamenti attuativi, per mantenere inalterato e coerente l’impianto legislativo. Questo a differenza di quanto accaduto con l’attuale Testo Unico dell’edilizia, reso incoerente con se stesso e con le altre normative di settore dai continui cambiamenti estemporanei avvenuti nel tempo mediante testi di legge eterogenei e non specificatamente di settore (come lo “Sblocca-Italia”, il “Salva-Italia”, “Milleproroghe”).
In secondo luogo, il lavoro coordinato da Consulta AL ha posto l’attenzione sulla necessità di ridurre le categorie di intervento e i titoli edilizi ad esse correlati, attuando una chiara e specifica corrispondenza tra le prime e i secondi.
Consulta AL ha anche sottolineato la necessità di rivedere l’istituto della doppia conformità, che in molti casi non consente oggi il riuso e la riqualificazione degli edifici esistenti. Considerando che il principio della rigenerazione è fondamentale per il futuro delle nostre città e dei nostri territori, occorre indirizzare il nuovo testo unico ad un’apertura verso le possibilità di risanamento di queste situazioni e di rinnovamento del patrimonio edilizio ai fini ambientali ed energetici.
Incontri divulgativi
Infine, Consulta AL ha dato inizio, insieme agli Ordini che si sono prodigati attivamente in questo lavoro di revisione, a una serie di incontri nazionali divulgativi del tema, per informare i professionisti dell’edilizia e soprattutto la politica nazionale e locale sulle opportunità di cambiamento offerte da una proposta di legge che da troppo tempo attende di essere approvata.
Sono già stati organizzati tre incontri, a Milano, Roma e Firenze e un quarto è previsto in Sardegna nell’imminente autunno.