Il DPR 380/2001, Testo unico dell’Edilizia, è il riferimento normativo fondamentale per lo svolgimento della professione dei tecnici, e tra questi gli architetti, impegnati negli interventi in campo edilizio, tanto quelli sugli edifici esistenti, quanto su quelli di nuova realizzazione.
La revisione del DPR, che prevede una nuova proposta di Legge per la Disciplina delle costruzioni, ha recentemente visto Consulta AL in prima linea per consentire la sua entrata in vigore nel 2024.
Il Testo Unico attualmente vigente disciplina tanto le categorie, quanto le modalità di intervento sugli edifici, demandando alla disciplina regionale una eventuale migliore definizione degli articoli non di rango prescrittivo.
20 anni di storia, dall’efficacia ridotta alla necessità di un nuovo testo
La storia del DPR è decisamente particolare e significativa, meritoria di essere riassunta: emanato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi il 6 giugno 2001, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale in il 20 ottobre 2001 ed è entrato in vigora a partire dall’1 gennaio 2002.
Il tempo di latenza tra l’emanazione e l’entrata in vigore ha trovato giustificazione nel consentire la divulgazione del testo e il contemporaneo apprendimento delle novità da parte degli operatori di settore.
Purtroppo, l’omogeneità del testo e, dunque, la sua efficacia, è stata significativamente intaccata dalle modifiche ad esso apportate da molteplici e disorganici provvedimenti legislativi susseguitesi nel tempo, molti dei quali generalisti e non specifici della materia (i vari Decreti “sviluppo”, “Decreto del fare”, “Decreto sblocca Italia”…).
Pertanto, fin dal 2018, la Presidenza del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha organizzato un tavolo di lavoro multidisciplinare che ha coinvolto molteplici Ministeri, la Conferenza Stato-Regioni, gli Enti Locali e la Rete delle Professioni Tecniche. Il fine era quello di redigere un nuovo Testo unico delle Costruzioni che superasse l’attuale Testo Unico dell’Edilizia e comprendesse al suo interno anche le Norme Tecniche per le Costruzioni emanate nel medesimo anno, e costituisse un ponte con il Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 222 gennaio 2004, n. 42 smi).
Fin dal principio, gli architetti hanno partecipato al tavolo di lavoro attraverso il contributo fornito da ben due Gruppi Operativi del Cnappc: il G.O. Semplificazione, coordinato dall’arch. Pistolesi, all’epoca consigliere nazionale e rappresentante Cnappc al Tavolo di Lavoro, e dal G.O. Normativa Edilizia.
I lavori si sono protratti fino al 2019, allorquando la proposta di Legge per la Disciplina delle costruzioni era pronta per esser sottoposta all’attenzione del Ministro dei Lavori Pubblici.
Purtroppo, le vicissitudini tanto politiche (i vari Governi di coalizione succedutisi), quanto mondiali (la pandemia Covid 19) hanno lasciato tale proposta nel cassetto dei vari ministri dei Lavori Pubblici.
Le azioni di Consulta AL per il nuovo testo
Nel dicembre 2022, successivamente all’entrata in vigore del Governo Meloni, Consulta AL ha invitato il Cnappc, tramite la Conferenza Nazionale degli Ordini, a rendersi parte attiva per la conclusione dell’iter di presentazione della proposta di Legge tanto presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, quanto presso il Ministero e il Governo.
La proposta metodologica di Consulta AL, che ha riscontrato la progressiva approvazione di molteplici Ordini provinciali a tutte le latitudini del Paese, si è sviluppata a differenti livelli.
Innanzitutto, organizzando una serie di convegni a livello nazionale (Milano, Roma, Firenze e Caserta) con lo scopo di informare sullo stato dell’arte della proposta di Legge.
Successivamente, fornendo un contributo attivo alla formulazione della proposta di legge, attraverso l’analisi dell’aggiornamento gennaio 2023 e proponendo alcune modifiche all’articolato.
Tale proposta, formulata per il tramite del suo Gruppo di Lavoro Urbanistica e territorio, è stata successivamente condivisa con gli Ordini nazionali: dapprima una decina tra Consulte/Federazioni regionali e Ordini provinciali, successivamente coinvolgendo la quasi totalità dei 105 Ordini provinciali del paese.
Le proposte di modifica sono state riassunte entro un quadro sinottico comparativo tra il Testo Unico vigente, la proposta di Legge per la Disciplina delle costruzioni e le differenti proposte di modifica all’articolato formulate dalle Consulte/Federazioni e dagli Ordini provinciali.
L’iniziativa di Consulta AL, oltre a coinvolgere molteplici Ordini e Federazioni, ha avuto il merito di attrarre l’interesse del Cnappc, che nell’autunno 2023 ha organizzato tanto un Gruppo di Lavoro, quanto un più ristretto Gruppo Operativo, per formulare la proposta ufficiale alla Rete delle Professioni Tecniche, partendo proprio dal Quadro Sinottico e dal lavoro di Analisi di cui Consulta AL si è resa coordinatrice.