L’Università IUAV di Venezia rende omaggio fino al 14 ottobre alla figura di Daniele Calabi e alle sue opere veneziane. “Daniele Calabi. Il piacere dell’onestà”, curata da Maura Manzelle, è aperta nella sede dei Tolentini, nella nuova Galleria del rettorato appena restituita alla sua spazialità originaria.
Espone disegni e fotografie dell’architetto che, nato a Verona nel 1906, realizza la sistemazione della nuova sede dell’allora Istituto Universitario di Architettura di Venezia nell’ex convento dei Tolentini. “Costruttore che divenne architetto”, Calabi inizia la sua formazione nell’ambito ingegneristico per poi passare all’architettura. Fuggito in Brasile in seguito all’emanazione delle leggi razziali, ritorna in Italia dopo la fine della guerra. Negli anni sessanta si trasferisce a Venezia, dove diventa docente nello IUAV di Giuseppe Samonà tra 1958 e 1964, anno della sua scomparsa.
Tra i progetti più importanti, la Colonia marina di Padova "Principi di Piemonte" (1935-1937) a Lido Alberoni (Venezia), il Concorso di idee per il piano regolatore generale del Comune di Venezia (1956-1957), il Quartiere Aretusa a San Giuliano a Mestre Venezia (1956-1961), il Concorso per la progettazione alle Barene di S. Giuliano (1959), la casa-studio Calabi al Lido di Venezia (1961-1963), il Concorso nazionale per il nuovo Ospedale di Venezia (1963), la sistemazione dell'ex convento dei Tolentini a nuova sede dell'Istituto Universitario di Architettura di Venezia (1960-1964).