Infoday per “BiPV meets history”: l’intervento di Carlo Mariani

L’intervento che nel 2007 ha collocato sul tetto dell’Aula delle Udienze Vaticane i pannelli di un nuovo impianto fotovoltaico ha modificato la spettacolare copertura di elementi di ferrocemento progettata da Pier Luigi Nervi e permesso la produzione di elettricità per sostenere il fabbisogno della grande aula.
Il contesto e l’oggetto sono “eccezionali” sotto diversi punti di vista, ma sono tra i più significativi ed emblematici della portata di ciò che il programma INTERRG IT-CH avvia e porterà avanti nei prossimi due anni. Sebbene si collochino in uno stato estero con proprie leggi e propri sistemi di valutazione degli interventi, modificano un’opera di indiscusso valore, ingegneristico e architettonico, completata nel 1971 in un ambito tra i più importanti al mondo.
L’immagine della copertura con i pannelli è stata usata per diffondere sulla nostra newsletter l’incontro odierno proprio per suscitare le riflessioni e il dibattito.

Secondo la Consulta regionale lombarda degli Ordini degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori alcuni dei principali temi da porre all’attenzione nel discorso che deve unire progettisti, soprintendenze, enti locali e mondo accademico in un rapporto di collaborazione, potrebbero essere i seguenti:

  • Elaborazione condivisa di Linee Guida per le soluzioni compatibili con la tutela del paesaggio. La normativa impone, sugli immobili con vincolo paesaggistico e non monumentale, che il 50% del fabbisogno energetico deve provenire da energia rinnovabile, in funzione di ciò la Soprintendenza potrebbe fornire delle linee guida al professionista per soluzioni compatibili con la tutela del paesaggio
  • I temi dell’efficienza energetica e delle soluzioni tecnologiche devono essere inseriti in una valutazione di sostenibilità più ampia, che considera l’efficacia maggiore o minore in base a tutti gli obiettivi da raggiungere

 

Parlando più specificatamente degli architetti, come rappresentante di Consulta AL tengo in primis a sottolineare l’importante ruolo che gli architetti devono avere nella valutazione, nella progettazione e nella gestione degli interventi sul costruito storico e sul paesaggio. Quando si parla di patrimonio, e soprattutto quando si parla di patrimonio tutelato sia esso edilizio, urbano o paesaggistico, il contributo degli architetti, della loro preparazione e formazione culturale, è fondamentale e deve esserlo sempre.
Gli architetti possono essere particolarmente utili e attivi anche portando avanti azioni diverse:

  • Proposte pratiche per gli interventi sul costruito, da valutare attentamente caso per caso: esempi possono essere l’inserimento dei pannelli sulle coperture di serre, garage e/o locali accessori, manufatti di altezza inferiore e poco visibili (con attenzione continua all’esposizione solare); mentre sugli edifici si potrebbe puntare su sistemi innovativi visivamente meno impattanti e più integrati nel “sistema edificio”, sviluppando soluzioni tecnologicamente performanti e visivamente compatibili con l’esistente, incidendo il meno possibile con la percezione dei luoghi; oppure per interventi più consistenti integrare il fotovoltaico con il geotermico;
  • Proposte di casi studio esemplari di utilizzo sapiente di pannelli fotovoltaici nei centri storici, in grado di definire modelli di inserimento compatibile con il contesto
  • Sensibilizzazione della committenza. Bisognerebbe porre l’attenzione sia alla visione da parte della Soprintendenza che alla visione da parte della committenza
  • Sviluppo di collaborazioni con i centri di ricerca e il mondo della produzione, per l’elaborazione di prodotti e soluzioni sempre più avanzate tecnologicamente e architettonicamente, come avvalersi di soluzioni con pannelli integrati alla facciata, su componenti dell’edificio non strutturali e ben identificate, quali oscuranti, parapetti, serramenti, di modo che anche la manutenzione e/o sostituzione possa intaccare il meno possibile gli elementi storici dei centri abitati

 

Non bisogna però dimenticare che il tema dell’efficienza energetica deve essere inserito all’interno di una più ampia valutazione di sostenibilità a quattro pilastri (cultura, società, ambiente ed economia), quindi la soluzione tecnica di per sé non può essere considerata giusta o sbagliata, può essere efficace o meno rispetto agli obiettivi da raggiungere.

 

 

17 Dicembre 2019

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