Prezzario Regionale Opere Pubbliche, quante criticità!
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La Nuova Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti PPC partecipa, per il tramite del suo delegato Raffaele Nurra (consigliere dell’Ordine degli Architetti PPC di Varese), al tavolo tecnico istituito da Regione Lombardia alla fine di aprile 2024 per lavorare in modo congiunto all’aggiornamento per il 2025 del Prezziario dei lavori pubblici di cui all’articolo 41, comma 13, e all’allegato I.14, del D.Lgs. 36/2023.

L’iter dovrebbe concludersi il prossimo mese di aprile, coinvolgendo anche il Politecnico di Milano in qualità di soggetto incaricato della revisione e dell’aggiornamento del prezzario, le Consulte regionali lombarde degli Ingegneri, dei Geometri e degli Agronomi, Ance Lombardia, Aria spa e i rappresentanti del mondo delle costruzioni attraverso diverse imprese oggi attive.

 

Dai lavori del tavolo tecnico, complessità delle voci, struttura farraginosa e difficoltà di applicazione

I lavori sono stati da subito piuttosto complessi: fin dalle prime riunioni molti degli attori seduti al tavolo, Nuova Consulta AL compresa, hanno infatti evidenziato importanti criticità nella struttura del nuovo Prezziario in cui la complessità delle singole voci è tale da renderle di difficile interpretazione. Queste si sommano ai macroscopici errori già contenuti nel Prezziario 2024, la cui entrata in vigore ha generato non poche difficoltà nella redazione dei computi metrici da parte di tecnici che hanno dovuto dedicare maggiori energie e un tempo gran lunga maggiore rispetto al passato.

Nuova Consulta AL, anche a fronte delle segnalazioni e dei contributi critici che provenivano dagli architetti lombardi, ha segnalato con una nota congiunta (in allegato) a Regione Lombardia molte delle criticità riscontrate, invitando la stessa a una più attenta riflessione mai avviata. Nonostante i ripetuti inviti, sia Regione Lombardia che Politecnico di Milano non hanno infatti inteso rivedere l’impianto del nuovo Prezzario.

La struttura farraginosa e di difficile applicazione della nuova formulazione obbliga i tecnici a esercizi di fantasia per redigere i preventivi di tutte le opere pubbliche, a cui sono costretti a dedicare un tempo enormemente più ampio di quello consueto. Si risconta inoltre la mancanza di un numero elevatissimo di voci e di prezzi, che rende improbo il lavoro di professionisti, costretti a cercare nel libero mercato i prezzi che nelle precedenti versioni erano regolarmente contemplate.

 

Tra i nodi principali, l’irrazionale aumento di alcuni prezzi

Le segnalazioni avanzate hanno portato Regione Lombardia a predisporre un portale che facilitasse la ricerca delle voci delle singole opere, anche tramite raffronti con i vecchi Prezzari, e alleggerisse le problematiche funzionali del Prezzario. La piattaforma è stata anche recentemente illustrata agli stakeholder: sebbene innovativa, purtroppo non riesce a risolvere le tematiche connesse all’aumento pressoché generalizzato dei prezzi unitari, in assoluta controtendenza rispetto alla contrazione di un mercato che non è più spinto al rialzo da Superbonus e conseguenze dell’emergenza sanitaria. Alcuni prezzi (su tutti, a titolo di esempio, quelli del calcestruzzo) sono aumentati addirittura del 45% rispetto al 2023.

Inoltre, sebbene a un primo, e non esaustivo, esame della strutturazione dei prezzi, sembra evidente come la loro costruzione sia avvenuta in maniera casuale e non rispondente a logiche di lavorazione, comportando, per evidenti errori nella definizione del Prezzario, un’irrazionale esplosione di alcuni prezzi: un tubo in pvc per fognature di diametro 110 mm, ad esempio, passa da 12 euro/m a 422,75 euro/m! E questi errori si ripetono per quasi tutte le tipologie di lavorazione.

I professionisti lombardi hanno espresso ufficialmente già mesi fa a Regione Lombardia tutte le loro perplessità e preoccupazioni in merito sia all’applicazione che alla gestione del Prezziario, ma la risposta è stata poco chiara e poco circostanziata e non ha prospettato un’adeguata risoluzione.

Lascia inoltre perplessi il fatto che la Regione non si sia preoccupata di avviare una revisione sistematica, integrale e definitiva del Prezzario a fronte delle motivate e numerose segnalazioni di incongruenze che le sono pervenute. Certamente non possono, né devono, essere i professionisti tecnici a dedicare gratuitamente il proprio tempo nella correzione di errori e lacune dentro documenti così fondamentali.

16 Febbraio 2025

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