Discussione modifiche all’articolo 94 bis del DPR 380/01, 28 gennaio ANCI Lombardia

Il momento di discussione delle proficue collaborazioni che hanno portato alla modifica dell’articolo 94 bis del DPR 380/01 può e deve diventare occasione utile per alcune considerazioni di carattere generale, per tirare le fila di quanto fin qui proficuamente fatto e per la prosecuzione di un percorso importante.

La Consulta regionale lombarda degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori partecipa attivamente agli incontri regionali con la presenza di due rappresentanti, entrambi membri del Gruppo di Lavoro Interdirezionale per l’“Attuazione delle disposizioni in materia di opere o di costruzioni e relativa vigilanza in zone sismiche”. Le considerazioni che Consulta porta oggi all’attenzione in rappresentanza degli architetti lombardi sono il frutto del lavoro svolto dall’architetto Mauro Biasin, appartenente all’OAPPC di Brescia, e dall’architetto Cristiano Guernieri, appartenente all’OAPPC Mantova.

Consulta AL tiene innanzitutto a ribadire il fondamentale ruolo degli Ordini professionali in molteplici fasi dei processi.

Da una parte, le istituzioni professionali sono tutti i giorni importanti luoghi di elaborazione ma anche di raccolta di informazioni e suggerimenti. Sono antenne sul territorio che risultano estremamente utili sia nei processi di “costruzione della norma” che in quelli di correzione e rettifica, come nello specifico caso che ci ha riuniti oggi.

Gli Ordini degli Architetti PPC hanno, rispetto ai loro omologhi, un importante compito in più. Ricoprono un ruolo estremamente delicato soprattutto quando si parla di sismica e di interventi sul patrimonio storico e tutelato. Gli architetti sono infatti figure indispensabili e necessarie nella progettazione e realizzazione di interventi su beni storici e vincolati. Hanno fra le mani una responsabilità che non riguarda solo la tecnica o il corretto utilizzo dei materiali, antichi e moderni. La responsabilità degli architetti concerne la cultura, aspetto fondamentale quando si richiede la vera comprensione di un edificio e di tutte le sue motivazioni, funzionali, storiche e sociali.

L’attività professionale che ruota attorno alla gestione delle costruzioni in zona sismica deve essere basata sulla cultura oltre che sulla tecnica: solo con la cultura è possibile impostare progetti che, anche in ambiente sismico, siano realmente in grado di superare approcci come il troppo semplice “congelamento” dell’esistente e progredire verso forme di vera valorizzazione, da realizzarsi attraverso il progetto.

Il ruolo centrale della cultura consegna agli Ordini degli Architetti PPC un’altra azione fondamentale, legata sia alla divulgazione scientifica che, ormai da sei anni, alle proposte di aggiornamento continuo, indispensabili per favorire l’evoluzione professionale e culturale di iscritti che poi operano sul territorio.

L’importanza di questa sempre più indispensabile azione di “disseminazione” è confermata anche da un dato rilevabile: è un fatto che nelle zone sismiche 3 e 4 l’attenzione dei professionisti progettisti e la qualità delle pratiche risulti inferiore rispetto alle pratiche presentate nelle zone 2. Questo deve fare riflettere e indurre a lavorare con ancora più attenzione sul piano dell’informazione, della preparazione scientifica e di rafforzamento di un concetto allargato di cultura che deve essere anche rispetto per la vita del fruitore. Ma ci impone anche di attivare i controlli che, sia negli Ordini che a livello amministrativo, possono garantire la qualità dei lavori sismici.

Relativamente al ruolo degli enti pubblici, alle loro attività di controllo e ai punti critici segnalati a più riprese dai professionisti nelle procedure, la semplificazione e la sburocratizzazione dei processi sono esigenze reali, indispensabili nell’immediato. Ma non devono passare come resa della pubblica amministrazione all’incapacità di gestire i processi amministrativi che essa stessa si assegna. Non si può né si deve incentivare la cattiva e deleteria consapevolezza dell’assenza di controlli. Sarebbe una resa incondizionata alla furbizia, alla perdita di qualità dei lavori tecnici e delle pratiche amministrative in ogni settore e ad ogni livello. E il costo in vite umane prima ancora che in danni al patrimonio ci verrebbe presentato dai prossimi eventi sismici, senza sconti.

Consulta AL è convinta che occorra valorizzare sia il concetto del “buon costruire” che la centralità della qualità degli interventi. Questi due concetti sono espressione di una “cultura del progetto” che fa parte del dna degli architetti fin dagli anni della formazione universitaria. Perché il “buon costruire” non deve derivare dal rispetto delle leggi, ma deve essere il risultato di una progettazione consapevole e aggiornata.

Un altro aspetto che ci preme sottolineare riguarda, infine, la sicurezza che, al pari della cultura del progetto, non deve essere il mero risultato di un atto amministrativo. Dovrebbe invece essere uno dei punti di partenza di un percorso innovativo, che vede anche il controllo da parte degli enti preposti fra i principali elementi del processo progettuale. Perché la sicurezza, nella progettazione, nella formazione e nell’uso consapevole di materiali costruttivi adeguati, è anche una delle molte declinazioni che può assumere la legalità.

Come dimostrato dal successo del percorso di modifica dell’articolo 94 bis del Testo Unico dell’Edilizia, è indispensabile la collaborazione fra tutti gli Ordini professionali coinvolti nei processi, ognuno per le sue competenze e peculiarità. La collaborazione deve avvenire su un piano di reciprocità paritaria, finalizzata alla valorizzazione dell’apporto tecnico e umanistico che ogni professionista mette sul campo.

La sinergia instaurata con i tavoli tecnici regionali tra professionisti, funzionari regionali e ANCI è fonte di stimolo reciproco, è momento di confronto tra diverse facce della società ed è fattore di crescita culturale reciproca. Deve essere trasparente, come il successo della presente iniziativa ha evidenziato, e deve essere continuativa se vogliamo ottenere e mantenere risultati permanenti.

 

Le più recenti modifiche alle leggi riguardanti la prevenzione del rischio sismico sono:

 

05 Febbraio 2020

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