© Alberto Canepa
Il Teatro dell’Architettura Mendrisio dell’Università della Svizzera italiana ospita fino al 5 ottobre la mostra “Make Do With Now. Nuovi orientamenti dell’architettura giapponese”, curata da Yuma Shinohara e prodotta dal S AM Swiss Architecture Museum. L’esposizione getta uno sguardo sul panorama architettonico nipponico post-2011, segnato dal terremoto e dal disastro di Fukushima.
Protagonista è una nuova generazione di architetti nati tra gli anni settanta e novanta, che ha scelto di trasformare le difficoltà - economiche, sociali, demografiche - in occasioni di rigenerazione creativa. Al centro delle loro pratiche vi è l’uso di risorse limitate, il recupero del patrimonio edilizio esistente e un approccio critico e partecipativo alla progettazione.
In mostra, 20 progetti rappresentativi illustrano come questi professionisti affrontino le sfide contemporanee adottando linguaggi estetici lontani dal minimalismo canonico, a favore di una poetica dell’imperfezione e dell’adattamento. Lungi dal cercare soluzioni spettacolari, lavorano ai margini del sistema, con interventi modesti ma densi di significato sociale.
Una seconda sezione è dedicata a cinque studi – tra cui 403architecture [dajiba] e dot architects – che offrono uno sguardo ravvicinato su metodi, contesti operativi e riflessioni progettuali. Attraverso video-ritratti e materiali originali, i visitatori scoprono un’architettura che si interroga sul proprio ruolo nella società.