Sono i primi Anni Settanta quando Yona Friedman (Budapest, 1923) inizia a elaborare per l’Unesco “manuali di sopravvivenza” per le popolazioni del Terzo mondo. Fumetti essenziali accompagnati da brevi didascalie, i manuali illustravano semplici tecniche di auto-costruzione da eseguire con risorse locali, preferibilmente rinnovabili. Diffusi a grande formato nei villaggi dell’India meridionale degli Anni Ottanta, venti di questi opuscoli fai-da-te dedicati a tetti e ripari sono per la prima volta tradotti in italiano e raccolti in un bel tomo rosso a cura di Andrea Bocco.
Prezioso tassello che Quodlibet aggiunge alla sua accurata opera di diffusione della produzione di Friedman, Tetti testimonia le concrete potenzialità dell’“Architettura delle Persone” teorizzata negli stessi anni dall’architetto franco-ungherese. E con “immagini all’apparenza semplici e grossolane, ma in realtà sofisticatissime” ci ricorda le implicazioni sociali e ambientali del dare vita al nostro habitat. Fra cambiamento climatico e metropoli in incessante espansione, un messaggio quanto mai attuale.