La cappella del silenzio a Brescia, Studio Associates, 2017
La Commissione europea e la Fundació Mies van der Rohe hanno annunciato l'11 dicembre l'elenco delle architetture in lizza per il Premio dell'Unione europea 2019 per l'architettura contemporanea - Mies van der Rohe. Realizzate in 238 città di 38 paesi le 383 opere in gara sono state selezionate da 76 esperti indipendenti, dalle associazioni di architettura nazionali e dal Comitato consulente del premio. Il 16 gennaio la Giuria (composta quest'anno da Dorte Mandrup, George Arbid, Angelika Fitz, Ștefan Ghenciulescu, Kamiel Klaasse, María Langarita e Frank McDonald 1950, giornalista dell'Irish Times) restringerà la selezione a 40 opere e il 13 febbraio saranno annunciati i 5 finalisti. Gli EU Mies Award Open Days, che promuovono le visite alle opere selezionate e finaliste avranno luogo a maggio. Il processo culminerà con l'EU Mies Award Day il 7 maggio presso il Mies van der Rohe Pavilion di Barcellona: apertura della mostra, conferenze e dibattiti, presentazione della pubblicazione e cerimonia di premiazione. Il vincitore del Premio riceverà 60.000€ e una scultura che richiama il Mies van der Rohe Pavilion di Barcellona. Il vincitore degli architetti emergenti riceverà 20.000€ e la scultura e i finalisti e i clienti riceveranno anch'essi una scultura quale riconoscimento del loro fondamentale contributo all'architettura contemporanea.
Sono 17 le opere italiane in gara tra cui 4 realizzate in Lombardia: Engie Headquarters di Park Associati a Milano, l'accessibilità al Parco di Ceto a Paspardo (BR) di Babau Bureau e Elisa Brusegan, la cappella del silenzio a Brescia di Studio Associates e la Fondazione Prada di Oma a Milano. 7 invece i raggruppamenti di architetti lombardi selezionati. 5 con opere in Italia: Lissoni Architettura di Milano con Casa Fantini a Pella (NO), Studio Albori di Milano con due case rurali a Gremiasco (AL), Cino Zucchi Architetti di Milano con la nuova sede Lavazza a Torino, oltre ai già citati Park Associati di Milano e Studio Associates di Brescia. 2 invece con opere all'estero entrambe in Albania: Studio Terragni Architetti (Elisabetta Terragni) e xycomm (Daniele Ledda) con La Casa delle Foglie, il Museo Nazionale dei Servizi Segreti a Tirana e Filippo Taidelli Casa Paci a Scutari.
Il Premio viene assegnato ogni due anni a opere portate a termine negli ultimi due anni. Gli obiettivi principali sono il raggiungimento di una conoscenza approfondita della trasformazione del contesto ambientale costruito in Europa, riconoscere e promuovere l'eccellenza e l'innovazione nel campo dell'architettura (in termini concettuali e di costruzione) e richiamare l'attenzione sull'importante contributo dei professionisti europei nello sviluppo di nuove idee, dei clienti che le sostengono e dei cittadini che ne godono. Il premio è promosso dalla Fundació Mies van der Rohe, creata nel 1983 con l’obiettivo di ricostruire il Padiglione di Ludwig Mies van der Rohe a Barcellona del 1929 e promuovere il dibattito e la sensibilizzazione sui temi relativi all’architettura contemporanea, e dal programma della Commissione Europea Creative Europe, per sostenere i settori cultura e audiovideo. "I nominati del 2019 mettono in luce zone metropolitane come ubicazione della maggior parte delle opere, ma la mappa rivela anche la generazione di assi quali quello Dublino-Bruxelles- Lubiana-Tirana, in cui vivono 100 milioni di europei ed è stato costruito un terzo del numero totale di opere nominate" ha affermato Ivan Blasi, coordinatore del Premio. "L'Anno europeo del patrimonio culturale 2018 ha portato il patrimonio culturale in primo piano nelle relative politiche dell'Unione Europea e tra i cittadini. I risultati del premio precedente hanno sottolineato l'importanza dell'architettura contemporanea nell'ambito del nostro patrimonio storico, che è anche visibile nelle nomination di quest'anno, dato che il 24% delle opere interviene sul patrimonio e un altro 14% è costruito in contesti storici. Il Premio continuerà pertanto a sostenere il dialogo tra l'architettura contemporanea e il patrimonio costruito in un modo stimolante e innovativo" ha invece commentato Michel Magnier, direttore per Cultura e creatività presso il Direttorato generale di Istruzione e cultura della Commissione Europea.