“Nel 1978, il 18% della popolazione cinese abitava nelle aree urbane. Da allora, gli abitanti delle città sono aumentati al ritmo di circa l’1% all’anno e sono attualmente il 60% del totale della popolazione. Nuove infrastrutture e nuovi insediamenti hanno progressivamente cambiato il paesaggio, trasformando i diritti di proprietà, travolgendo i confini amministrativi, “mangiando” gli spazi rurali e i villaggi”.
Il percorso della mostra inaugurata il 15 ottobre 2020 al MAO di Torino (Museo di Arte Orientale) prende le mosse da questa condizione, che ha portato trasformazioni difficili da inserire all’interno di briglie e categorie tradizionali.
Attraverso l’esplorazione delle new town Hongzhou, Zhaoqing, Zhengdong e Lanzhou è possibile addentrarsi in questo mondo in evoluzione lasciando da parte modelli e interpretazioni che oggi non servono a comprendere il fenomeno dell’urbanizzazione cinese.
La mostra è curata da Michele Bonino, Francesca Governa, Samuele Pellecchia, Francesco Carota, Francesco Merlini, Angelo Sampieri e Maria Paola Repellino, realizzata con il supporto del Politecnico di Torino e Tsinghua University, Città di Torino e Intesa San Paolo, Fondazione Torino Musei e Prospekt Photographers.
La mostra, aperta fino al 10 ottobre 2021, sarà accompagnata da un percorso di incontri e appuntamenti che vogliono approfondire il tema mettendo a confronto esperti, studiosi e progettisti. Gli incontri saranno trasmessi anche in diretta streaming.