È curata da Luigi Gallo e Luca Molinari la mostra “Città di Dio. Città degli uomini. Architetture dantesche e utopie urbane”, aperta fino al 27 marzo alla Galleria Nazionale delle Marche a Palazzo Ducale di Urbino. Al centro dell’esposizione, che celebra il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, le influenze che il poeta ha avuto su artisti, architetti e illustratori e il Danteum, mai realizzato progetto di Pietro Lingeri e Giuseppe Terragni. Avrebbe dovuto ospitare un museo e una biblioteca e la mostra espone per la prima volta tutte insieme le 22 tavole illustrative del progetto, che sono affiancate volutamente e provocatoriamente dal dipinto della “Città ideale”, che, custodito dalla Galleria, è stato spostato per l’occasione. “Solo i due autori e Benito Mussolini videro tutte le tavole riunite, che in seguito rischiarono la distruzione durante un bombardamento”, ha spiegato Molinari. “Con il Danteum, per la prima volta degli architetti furono chiamati a dare forma fisica a un libro, malgrado Dante stesso fosse uno straordinario architetto di parole, esplicitando le misure di Inferno, Purgatorio e Paradiso nella Commedia. A Palazzo Ducale affiancheremo alle 22 tavole quella della Città Ideale, mettendo insieme antico e contemporaneo in maniera provocatoria”.
Completano la mostra i 100 disegni commissionati ad altrettanti architetti italiani contemporanei, che hanno riletto Inferno, Purgatorio e Paradiso. Sono presenti, tra gli altri, Aimaro Isola, Andrea Branzi, Ugo La Pietra, Matteo Ghidoni, Franco Purini e Carmelo Baglivo.
Per maggiori informazioni » gallerianazionalemarche.it/citta-di-dio-citta-degli-uomini-architetture-dantesche-e-utopie-urbane-26-novembre-2021-27-marzo-2022