ErnstPlojhar, Schizzo per il 14° Congresso del KPÖ al Musikverein di Vienna (1948, ©ArchitekturzentrumWien)
“Cold War and Architecture. Contributions to Austria’s Democratization after 1945” (“Guerra fredda e architettura. Contributi alla democratizzazione dell’Austria dopo il 1945”) è la mostra che l’Architekturzentrum di Vienna dedica a un periodo importante nella storia recente della nazione austriaca: i dieci anni che, dopo la fine della seconda guerra mondiale, segnarono il suo passaggio da un sistema di governo autoritario alla democrazia.
Un periodo in cui l’Austria e la sua capitale, Vienna, sono suddivise tra britannici, statunitensi, francesi e sovietici, ognuno portatore di una politica culturale che, riflesso delle rispettive ideologie, ha visto anche nell’architettura una delle manifestazioni più importanti della guerra fredda che inizia dopo il 1945.
La curatrice Monika Platzer suddivide la mostra in quattro aree che, corrispondenti alle quattro aree di occupazione, restituiscono i diversi approcci alla ricostruzione, fisica e culturale, di una nazione estremamente bisognosa di programmi di sviluppo urbanistico ed edilizio.
Questa ricostruzione, passata attraverso edifici ma anche mostre, conferenze, bandi, seminari e convegni, è resa dall’esposizione di fotografie, disegni, progetti, modelli, documenti, filmati e documenti audio che rendono evidenti le differenze e le competizioni tra i due sistemi che governarono il mondo per molti decenni successivi, il capitalismo e il comunismo.
ColdWar and Architecture. Contributionsto Austria’s Democratization after 1945
17 ottobre 2019 - 24 febbraio 2020
sede: Architekturzentrumdi Vienna, Museumsplatz 1, Vienna
promosso da: Architekturzentrumdi Vienna
n. crediti formativi professionali: 1 cfp (autocertificabile)
Per maggiori informazioni » azw.at