"Gio Ponti. Architetture elettriche, una traiettoria in Valtellina"
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Autore sconosciuto, La notte e la centrale, anni ’50 (?)

È visitabile su prenotazione fino all’11 febbraio la mostra “Gio Ponti. Architetture elettriche, una traiettoria in Valtellina”, curata da Fulvio Irace e allestita a Sondrio presso Palazzo Sertoli. Si concentra su una specifica parte di attività dell’architetto milanese che a partire dal 1946 è impegnato per circa 10 anni nella frequentazione della Val Chiavenna. Qui per la società Edison progetta e realizza le centrali che seguono all’erezione della diga di Villa di Chiavenna, che crea un invaso da 1 milione di metri cubi di acqua poi parzialmente convogliati attraverso un canale sotterraneo in una centrale costruita in caverna a Chiavenna.

Al centro sono i progetti, funzionali, moderni e trasparenti, per le “fabbriche della luce” di Mera, Gordona, Campodolcino, Isola di Madesimo e Prata Camportaccio, accompagnate dagli edifici al servizio della vita del territorio, realizzati o anche solo progettati: alloggi per i dipendenti, scuole, alberghi.

La tavole sono accompagnate dalle fotografia in bianco e nero eseguite ad hoc da Václav Šedý, parte della collezione del Credito Valtellinese.

La mostra espone materiale, parzialmente inedito, custodito dalla Collezione Creval, dal Comune di Chiavenna, dallo Csac di Parma e dai Gio Ponti Archives.

La visita da parte degli architetti conferisce 1 cfp autocertificabile.

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