L’Associazione culturale Gillo Dorfles cura per l’ADI Design Museum una mostra dei 42 disegni che il critico d’arte, ma anche pittore e filosofo, realizzò negli anni cinquanta per i nipoti Pietro e Giorgetta. “Gillo Dorfles Abbecedario” è aperta fino al 13 febbraio esponendo le veline che disegnò per insegnare fantasiosamente l’alfabeto ai nipoti.
“Educare con l’arte”. Forse Gillo si era ispirato a questa massima di Herbert Read quando ha pensato di sollecitare la curiosità di noi nipoti disegnando questo abbecedario, anche se, pur piccoli, in parte sapevamo già districarci con la lettura. I significati di riferimento sono un campionario di animali, nomi e aggettivi spesso di uso non comune. Ma Gillo, più che avere progetti didattici, tendeva a mettersi al nostro livello, divertendosi, provando con noi i giochi che portava dai suoi viaggi, e sfidandoci sul piano della creatività. Dopo aver tracciato il contorno a penna del soggetto, spesso ci invitava a completare i suoi disegni con i colori a pastello, e a inventarne i nomi.
Credo che l’inganno che sottintendeva questo modello un po’ bizzarro di percorso pedagogico comprendesse una sfida a impadronirci, oltre che degli strumenti che sono alla base della scrittura, di un vocabolario molto più ricco e originale di quello degli abbecedari scolastici. E anche di infettarci con il germe dell’ironia, visto che questi personaggi non avevano niente di serioso e si ispiravano piuttosto alla vena caricaturale che molto spesso ha improntato la produzione pittorica di Gillo.
L’Associazione Culturale Gillo Dorfles è stata fondata per volontà dei nipoti Piero e Giorgetta nel 2018, anno della sua scomparsa. Ha sede nella casa e studio di Gillo a Milano, in Piazza Lavater, dove sono custoditi i suoi libri, le sue riviste, i suoi quadri e quelli degli amici artisti, i veri compagni di viaggio della sua vita.