Saul Steinberg è al centro di una mostra curata per la Triennale di Milano da Italo Lupi e Marco Belpoliti con Francesca Pellicciari. “Saul Steinberg Milano New York” racconta una carriera che, partita dall’Italia, l’ha portato a collaborare con i principali magazine e periodici degli Stati Uniti, tra cui “Life”, “Time” e “New Yorker”, realizzando copertine e illustrazioni in tecniche diverse.
Nato in Romania nel 1914 da una famiglia della media borghesia ebraica, studia Architettura al Politecnico di Milano, dove studia con Gio Ponti, e a Milano inizia la sua attività di vignettista, collaborando con “Bertoldo” di Giovanni Guareschi e “Settebello” diretta da Cesare Zavattini e Achille Campanile.
Dopo il carcere a Milano e l’internamento in Abruzzo, nel 1942 ottiene la cittadinanza statunitense e a New York inizia la sua collaborazione con il “New Yorker”, mantenendo sempre un legame molto stretto con l’Italia, paese nel quale torna più volte per mostre, installazioni e amicizie.
La mostra, aperta fino al 13 marzo, raccoglie oltre 350 tra disegni, opere realizzate con timbri e ad acquerello, maschere di carta, oggetti/sculture, stoffe, collage e testimonianze fotografiche a documentare la sua multiforme attività artistica.